Licari Penelope e Telemaco 50x70 olio su tela € 1200 quadrata

Angelo Licari nasce a Regalbuto, in provincia di Enna, il 10/04/1950.  Qui trascorre l’infanzia a contatto con la natura più autenticamente vera dell’entroterra siciliano.  Nell’adolescenza, si trasferisce a Catania dove compie i suoi studi medi e, successivamente, quelli artistici presso l’Istituto d’Arte di Catania e l’Accademia di Belle Arti. Nel 1976 si trasferisce al nord, in provincia di Varese, dove intraprende la professione dell’insegnamento in parallelo con l’attività artistica che svolge in maniera incessante, partecipando a varie mostre di pittura, collettive e personali. Qui, per le esperienze umane e culturali che segnano la sua arte, passa al periodo cosiddetto “metafisico”, durante il quale intraprende a scomporre l’immagine, sovrapponendo scene di personaggi intenti alle loro quotidiane occupazioni nei paesi dell’entroterra siciliano. Nel 1990, al ritorno alla sua amata terra, l’esperienza acquisita ha perfettamente  consolidato la sua personalità artistica, ma la ricerca e l’indagine dei vari aspetti della realtà continuano a manifestarsi in una progressiva, ulteriore evoluzione della sua arte, che passa da un realismo sociale trasfigurato e sublimato da una tecnica espressionista, ad un approdo finale, vicino agli artisti della transavanguardia e del neoespressionismo, una sorta di “giovanilismo” che si avvale  di tecniche pittoriche tradizionali per esprimere un mondo moderno e, persino, virtuale. 

AA.VV

Angelo Licari was born in Regalbuto, in the province of Enna, on April 4th 1950.  Here he spends his childhood in contact with the most authentically true nature of the Sicilian hinterland.  In adolescence, he moved to Catania where he completed his middle studies and, later, the artistic ones at the Art Institute of Catania and the Academy of Fine Arts. In 1976 he moved to the north, in the province of Varese, where he undertook the teaching profession in parallel with the artistic activity that unceasingly carries out, participating in various exhibitions of painting, collectives and personals. Here, for the human and cultural experiences that mark his art, he moves on to the so-called “metaphysical” period, during which he undertakes to break down the image, overlapping scenes of characters intent on their daily occupations in the Sicilian inland countries. In 1990, upon returning to his beloved land, the experience gained perfectly consolidated his artistic personality, but the research and investigation of the various aspects of reality continue to manifest itself in a progressive, further evolution of his art, which passes from a social realism transfigured and sublimated by an expressionist technique, to a final landing, close to the artists of the Transavantgarde and Neoexpressionism, a sort of “youthful” that uses traditional pictorial techniques to express a modern and even virtual world.

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