Pittura classica, i cui soggetti prescelti evocano la contemporaneità di un duplice approccio di matrice introspettiva scandito dalla rappresentazione di giovani figure e semplici oggetti d’uso comune. Volto al genere, se intriso di spiccati riferimenti alla cultura orientale a rileggerne l’essenza, ed al ricordo, chiaroscurale e melanconico, le cui forme sono plasmate e distorte dall’inarrestabile scorrere del tempo.
L’esercizio intelligente della mano felice, manifesto nella cura dei delicati contenuti scelti da Silvia Bignami, prosegue ed anticipa la creazione di una duplice serie la cui attenzione volge, rispettivamente, all’introspezione derivante dallo studio e dalla rappresentazione di soggetti contemporanei tratti dalla cultura ‘anime’ – la cui bivalenza di genere, ben colta nell’immediatezza del tratto, trova riflesso nella figurazione fronte-retro scelta per le opere – ed alle inesplicabili conseguenze dei conflitti bellici sulla vita dei bambini, quale ulteriore riflesso dell’attivismo sociale che distingue l’innata sensibilità dell’artista bolognese. L’estetica seguente, alimentata dalle iniziali esperienze formative e raffinata dal confronto con alcuni dei più significativi pittori iperrealisti del panorama mondiale tra cui, citandone alcuni, Edward Povey ed Eloy Morales, sottolinea l’impiego di una palette cromatica ricca di rosa e turchesi, ed il ricorso al supporto in legno su cui, in taluni casi, porre carta telata quale base per la stesura ad acrilico e la successiva figurazione ad olio.
Semplici bottiglie, in penombra. Frutto di studiata sperimentazione, se non testimoni silenti di un tempo trascorso che diviene poesia, nella pittura di Emidio Mastrangioli. Sequenze di oggetti senza soggetti, rilette dal sentire e stilisticamente distorte verso l’alto, esasperano l’essenza del ricordo e marcano l’approccio espressionista dell’artista abruzzese che attribuisce loro, indistintamente, il nome di ‘Nature Vive’. La solitudine delle figure riflette tematiche morandiane che trovano riscontro nel vissuto, permeato interiormente dall’arte, di Mastrangioli. Pittura classica unita a contemporaneità, se non frutto di vivida passione dunque, al cui iniziale approccio autodidatta segue la frequentazione dell’Istituto d’Arte di Sulmona. L’ampio numero di rassegne, sia italiane che estere, cui ha partecipato ed i numerosi riconoscimenti – tra cui merita menzione il ‘Premio per Artista Giovane’, assegnato in occasione della 48^ edizione del noto Premio Sulmona per l’Arte Internazionale – completano il profilo dell’artista il cui rilievo è ulteriormente attestato dalla pubblicazione all’interno del Catalogo d’Arte Moderna edito da Mondadori.
Testo critico e presentazione:
Pietro Franca